venerdì 13 aprile 2012

Pensare di non averti più al mio fianco mi toglie il fiato.

Hei, come va?
Vi scrivo di una cosa successa poco più di una settimana fa perchè non sono riuscita prima.. non ho trovato la forza e il coraggio di scriverla..
Non ricordo il giorno o la data ma ricordo a memoria ogni singola parola di quel maledettissimo sms.
Diceva così "Senti sono un coglione..tu non mi meriti, sei troppo per me e io sono poco per te... penso solo a fumare e alla figa. Io non voglio più farti soffrire.. io ti amo seriamente anche se non ci credi.. però ti meriti una persona migliore di me e che abiti più vicino per farti sentire speciale. Ma comunque non ti voglio lasciare.. meriti di meglio." Voi ditemi cosa una persona dovrebbe capire con un messaggio del genere? Prima tutta la trafila del "sei troppo per me" e poi il "ma non voglio lasciarti".. wtf?!?
Subito dopo aver ricevuto questo splendido sms da J l'ho chiamato, non ho aspettato nemmeno che dicesse pronto che subito gli ho sputato addosso un "Almeno abbi le palle di lasciarmi senza fare tutti sti giri di parole" talmente pieno di acidità che mi sono stupita. Mi ha detto che non voleva lasciarmi e che non sapeva che gli prendeva ma non si era mai legato così ad una ragazza, che era una cosa strana e nuova per lui. Poi abbiamo "chiarito" ma io mi sentivo inquieta.. avevo paura. Dopo aver ricevuto quel sms avevo cominciato a tremare e poi a piangere, e come sapete io non sono solita piangere. La sera mi è venuto un'attacco di panico o qualcosa di simile.. ho cominciato a pensare se lui mi avesse lasciata e pian piano il fiato si è fatto corto e sentivo la cassa toracica come sotto un enorme peso. Sentivo il fondo della gola bloccata e mi sembrava di non riuscire a respirare.. quando poi sono anche uscite le lacrime è stato ancora peggio... mi sentivo morire e sapevo, ne ero certa, che l'unica cosa che mi avrebbe fatto stare bene sarebbe stato anche solo sentire la sua voce. L' "attacco" è passato completamente solo dopo che gli avevo inviato un sms.. allora tra le lacrime mi sono addormentata. Il giorno dopo è ricapitato sempre per lo stesso motivo.
Che stupida, vero? Già, sono davvero un'idiota! Ma vi rendete conto? Io ancora fatico a crederci..
Dopo tre giorni siamo usciti e gli ho detto quel primo e tanto atteso ti amo e quando glielo detto lo sentivo davvero. Ragazzi, anche solo pensare di non averlo più con me mi ha fatto venire un, quasi, attacco di panico.
Senza di lui non riesco a stare..

Sono una stupida, ne sono consapevole.
Pace & Love.

venerdì 6 aprile 2012

Mi hai rubato il cuore, ladro!

Heei ciao a tutti, so che probabilmente a nessuno frega qualcosa della mia vita ma io ho bisogno di sfogarmi e devo farlo in un posto in cui rimango completamente anonima. Quindi eccomi qui.. a raccontare i cazzi miei al mondo intero. Da circa tre settimane sto con un ragazzo..  ecco diciamo che non siamo proprio il tipo di coppia che guardi e pensi "Ohhhh che carini", proprio per niente. Lo chiamerò J qua. J è tutt'altro che un bravo ragazzo, diciamo che è uno di quelli che si definiscono "cattiva compagnia". Il nostro primo bacio non è stato al tramonto o in qualche circostanza particolarmente romantica. Il nostro scenario era un parco e una panchina, quel nostro primo bacio sapeva di fumo e dolcezza (e puntualmente la mano sul culo al PRIMO bacio, non si lascia scappare un'occasione il ragazzo).
J è bellissimo e ogni volta che lo vedo il mio cuore freme per un attimo. Capelli corti castano scuro e occhi color del cielo abbinati ad un viso che è la fine del mondo. Nonostante sia così bello è un grandissimo stronzo e non mostra mai davvero quello che prova, mi porta spesso a pensare che non gliene frega nulla di me. Sabato siamo usciti, finalmente dopo tre lunghissime settimane d'agonia. Lui mi aveva detto in chat che doveva dirmi una cosa e che in chat non poteva dirmela perchè sarebbe stato squallido tramite un pc, così, una volta rimasti soli, gli ho chiesto cosa doveva dirmi.. lui mi ha sorriso, mi si è avvicinato e ha sussurrato "ti amo". L'ho baciato senza dir nulla. Ero felice sì, felice da morire ma un dubbio mi ronzava in quella mia piccola testolina bacata, il dubbio che mi avesse detto ti amo solo per rendermi più "disponibile".. questo dubbio si rafforzava sempre di più visto che la sua manina cercava in continuazione di infilarsi nei miei jeans (ovviamente gliela toglievo sempre). Nonostante io abbia sempre odiato i ragazzi che si comportano così, con lui è diverso...
Mentre le sue dita scorrono sulla mia pelle sento un'ondata di calore e una sensazione meravigliosa mi invade e per un attimo il resto del mondo non esiste più per me, in un attimo tutti i miei principi vanno a puttane.
Però nella mia mente c'è sempre qualcosa che mi blocca, una vocina che dice "è presto, è troppo presto cazzo datti una controllata!". E solo con difficoltà riesco a trovare la forza per respingerlo mentre le sue dita scorrono lente e finiscono nei miei jeans.


Questo ragazzo mi ha rubato il cuore, sono fottuta. 





domenica 1 aprile 2012

Chi sono?

Buongiorno meraviglie.
ElisaWriter è una piccola ragazza, quattordici anni appena, che vive in un mondo troppo grande e corrotto per lei. Lei ha dovuto cambiare quasi completamente il suo carattere per adattarsi a tutto questo schifo e rimanerne illesa almeno parzialmente. Era una ragazza strana, chiusa in se stessa, timida da morire, piangeva in continuazione, aveva paura di tutto e terribilmente sola. Arrivata alle scuole medie nel corso di due anni è cambiata radicalmente o così sembra alla gente che le sta intorno,forse, perchè non capiscono che la fragilità che la caratterizzava è rinchiusa in un angolo del suo cuore, incatenata insieme a tutte quelle insicurezze e paure.
Ora è una ragazza come le altre, che si fida di più delle persone nonostante ci mette sempre un po per aprire il suo cuore a qualcuno, ha sommariamente tanti amici e amiche intorno a lei, ora riesce a rispondere e zittire chi la tratta male e si fa rispettare. Lei non piange più, lei non riesce a piangere. Lei sopprime tutte le sue emozioni pur di apparire più forte, continuando a credere come una stupida che in questo modo soffrirà di meno. Solo che a un certo punto tutto quel dolore compresso arriverà al limite e la invaderà come una tempesta. Piangerà talmente tanto da avere gli occhi rossi e gonfi per giorni, le verrà voglia di urlare così forte da poi non avere più fiato in gola. Indossa ogni giorno una maschera che ormai è diventata parte di lei.
Un paio di giorni fa una compagna di classe le ha detto "Sei cambiata.. prima avevi quella stranezza che ti rendeva unica, diversa da tutte le altre" lei ha risposto "Forse ero semplicemente stanca di essere sola".

Uno, nessuno e centomila.
Penso che Pirandello era un genio, anche solo per aver sviluppato questo concetto. 
"Il titolo del romanzo è un'ottima chiave di lettura per comprenderlo fino in fondo, infatti quella di Vitangelo Moscarda è la storia di una consapevolezza che si va man mano formando: la consapevolezza che l'uomo non è Uno, e che la realtà non è oggettiva. Il protagonista passa dal considerarsi unico per tutti (Uno, appunto) a concepire che egli è un nulla (Nessuno), attraverso la presa di coscienza dei diversi se stesso che via via diventa nel suo rapporto con gli altri (Centomila). In questo modo la realtà perde la sua oggettività e si sgretola nell'infinito vortice del relativismo. Nel suo tentativo di distruggere i centomila estranei che vivono negli altri, le centomila concezioni che gli altri hanno di lui, viene preso per pazzo dalla gente, che non vuole accettare che il mondo sia diverso da come lo immagina. Vitangelo Moscarda è il "forestiere della vita", colui che ha capito che le persone sono "schiave" degli altri e di se stesse. Egli vede gli altri vivere in questa trappola, ma neanche lui ne è completamente libero: il fatto che la gente l'abbia preso per pazzo è la dimostrazione che non è possibile distruggere le centomila immagini, a lui estranee, che gli altri hanno di lui. È possibile solo farle impazzire."

Pace and love.